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Inaugurazione del Presepe Ceramico

L’inaugurazione da parte del Sindaco Sabatino Di Girolamo è avvenuta venerdì 18 dicembre alla presenza del Maestro restauratore Pietro Pisano oltre al Presidente del Consiglio Comunale Teresa Ginoble e all’assessore Carmelita Bruscia. Per la Pro Loco presente il Presidente Paolo Gambato e membri del Direttivo.

L’esposizione della preziosa ed unica opera d’arte nota come “SACRA FAMIGLIA”, nel suo ritrovato splendore, è stata possibile grazie all’interessamento della Locale Pro Loco, che si è attivata per farne effettuare il restauro ad opera del maestro restauratore a Castelli.

Per gentile concessione della Amministrazione Comunale, che ne ha permesso prima l'utilizzo nel 2019 e recentemente autorizzato il restauro, è di nuovo possibile offrire alla visione di tutti queste stupende opere che costituiscono il Presepe allestito dalla Pro Loco presso lo IAT, in piazza della Libertà. Il presepe è esposto in vetrina e quindi visibile da tutti anche dall’esterno della sede dello IAT.

Per chi è interessato ad approfondire l'argomento aggiungiamo qualche interessante notazione storico/artistica sul Presepe fornita da Pietro Pisano nel corso della inaugurazione.

L’opera è stata da lui realizzata nel corso dell’anno scolastico 1999/2000 quando era allievo al quarto anno dell’Istituto D’Arte F. A. Grue di Castelli. L’intento era di intraprendere il lavoro in modo innovativo, ma al tempo stesso di trovare soluzioni tecniche/estetiche quali quelle presenti nel presepe monumentale che risiede nell’attuale Liceo Artistico Grue (quest’anno esposto a piazza San Pietro). Quindi forme ricavate da un unico cilindro portante su cui ci sono le parti modellate.

Nella realizzazione l’allora allievo ha cercato di dare rappresentazione al mistero della divinità del figlio di Dio divenuto uomo in mezzo a noi, ma pur sempre figlio di Dio. Questo il motivo della Natività con rappresentazione suddivisa in due meta, una anatomicamente reale e l’altra in forme geometriche semplici.

Il metà volto stilizzato della natività, induce lo spettatore alla riflessione, non avendo nessun uomo mai visto Dio, non essendo dunque raffigurabile; ne viene offerta solo l’idea quale anatomia-geometrica e immortale.

Anche sui Magi è stata posta particolare attenzione volendo rappresentare in ciascuno dei tre una delle civiltà del mediterraneo e del differente significato attribuito all’evento Natalizio in ciascuna di esse. Viene raffigurato un foglio di papiro con una scrittura geroglifica, delle parole in Greco dipinte sul panneggio e una epigrafe ricopiata dal portale dell’Abbazia di San Clemente al Vomano (il monumento meglio conservato e più antico di Guardia Vomano, piccolo paese dove l’artista risiede); chiari riferimenti alle civiltà più vicine alla nostra cultura occidentale.

I Re magi portano dei doni, ma che cos’è un dono? Un regalo? Che differenza c’è tra il dono e il regalo? Questi Magi, conoscono bene la parte più preziosa dell’uomo che risiede dentro di noi e non fuori limitandosi alla “superficie”.  Il dono viene da dentro il nostro cuore e, per coerenza progettuale, i doni, in mano ai Re magi, sono le tre forme, sinonimo di perfezione e purezza, che escono in ciascuno di loro all’altezza del plesso solare. Il mutare di forme e colori dei doni  completa la simbologia insita nel progetto.

 Guarda le immagini del restauro

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